La diretta del bello
Un'occasione di (ri)trovare il senso del giornalismo...e un piccolo spoiler
Ciao da Corrado e Lucia.
Eccoci qua! Un imprevisto ci ha costretto a rivedere un po’ i nostri piani per questo mese. La bellezza della vita però è che c’è sempre qualcosa di buono per cui battersi.
In questo caso: il giornalismo, quel giornalismo in cui crediamo e che guarda alle persone come persone, ai lettori come una comunità da servire e non un numero da raggiungere.
Sabato 25 gennaio, a Roma, è stato celebrato il Giubileo del Mondo della Comunicazione. A incontrare Papa Francesco, anche una rappresentanza del Constructive Network.
Il Giubileo visto dal Constructive Network
Abbiamo raccolto alcune testimonianze di questo incontro tanto atteso.
E in una delle testimonianze troverai un piccolo spoiler dell’argomento dell’uscita di marzo. Non ti diremo però qual è, sarà una sorpresa!
Essere presenti al Giubileo del Mondo della Comunicazione è stata un’esperienza importante per il nostro network. Abbiamo avuto modo di ritrovarci, riflettere sull’informazione e su dove stiamo andando. Papa Francesco ha utilizzato parole che risuonano in ognuno di noi: costruire, relazione, lentezza, autenticità e verità. Sono tematiche che ritroviamo nel giornalismo costruttivo e che appaiono come una necessità del nostro tempo.
Durante l’incontro all’Ordine Dei Giornalisti con le massime istituzioni della stampa italiana tra cui anche FNSI, UCSI e l’Associazione Stampa Estera sono stati evidenziati punti su cui occorre continuare a riflettere per riportare il giornalismo e la comunicazione tra le persone.
Si è parlato di ascolto, della responsabilità di costruire, della capacità di stare insieme, della restituzione della speranza. È qui che abbiamo l’opportunità di stare, con determinazione, fiducia e tanto impegno.
Assunta Corbo, fondatrice Constructive Network
“La responsabilità dei giornalisti nel costruire il bene comune”. “Informare è una professione divina”. Sono due frasi emerse dal Giubileo della Comunicazione e che mi hanno colpita.
Quel senso di “costruire” che ci appartiene e appartiene al nostro Network: un impegno a raccontare la verità in modo che possa unire le persone e promuovere il bene comune, affrontando la sfida di un’informazione sempre più veloce e frammentata. In questo processo, il giornalista diventa così un ponte, un custode della responsabilità etica e sociale. Informare, non è solo una questione di raccontare i fatti, ma di scegliere come e perché raccontarli.
Infine, questa giornata romana ha rappresentato un’occasione per ritrovarsi e un momento di condivisione, ciascuno con il proprio sguardo… religioso o più laico, ma tutti con lo stesso sorriso dovuto “alla gioia di esserci”. Appuntamento fra 25 anni…
Isa Grassano - cofondatrice del Constructive Network
Partecipare al Giubileo del mondo della comunicazione ha rafforzato in me la ragione morale che mi ha portato ad aderire, fin dagli inizi, al Constructive Network: fare informazione per costruire una società migliore e contribuire, così, al bene comune. Il Papa, infatti, ha confermato, con il suo intervento, che il ruolo dei giornalisti dovrebbe proprio essere quello di costruttori di speranza.
E i segni di speranza non sono una bella illusione; come ha osservato il Cardinal Zuppi, presidente della CEI, esistono e tutti noi comunicatori li dovremmo intercettare, illuminare e valorizzare nel nostro racconto del mondo. Non è forse quello che fa il giornalismo costruttivo?
Maria Grazia Villa - presidentessa del Comitato Etico del Constructive Network
Il Giubileo è stato una grande occasione di riflessione e anche per molti di ricarica energetica. Quel "Non basta dire la verità, occorre anche essere veri..." credo riassuma quella esigenza di nuovo stile professionale che il Papa ci chiede da tempo. L'UCSI lo considera anche un punto di ripartenza.
Continueremo infatti sulla nuova pista che ci vede collegati al giornalismo costruttivo per offrire qualcosa di nuovo ai colleghi, in particolare giovani, che hanno sete di novità e di futuro. Continueremo a girare l'Italia con un format, in collegamento con Ordine e sindacato giornalisti, sul giornalismo delle soluzioni e sulle opportunità che ci può offrire il counseling. Dove lo abbiamo proposto la risposta è stata molto interessata.
Vincenzo Varagona - presidente UCSI (Unione Cattolica Stampa Italiana)
Del Giubileo della Comunicazione rimangono impresse nei nostri cuori le parole di Papa Francesco che ci spinge a scrivere e dire cose vere e ad essere soprattutto persone vere. Compito difficile in una società affetta da cattovismo e dove individualismo e narcisismo sono dominanti.
E poi l'appello sulla Pace pieno di amore. Un grande Papa storyteller, un grande Uomo capace di regalare al mondo la sua saggezza. E poi tutti quei volti giunti da tutto il mondo per condividere valori. Un'emozione stupenda.
Francesco Pira - professore Associato di Sociologia Università di Messina
Ci ha accolti papa Francesco in un’aula Paolo VI gremita da colleghi arrivati da 138 Paesi per incontrarlo, dopo aver varcato la Porta Santa in religioso silenzio. E al posto delle 9 pagine di discorso che aveva preparato, prima di scendere tra chi era lì per lui, per guardarlo negli occhi, ci ha consegnato poche parole ma dense di significato che hanno saputo arrivare al cuore delle persone: “Ma tu sei vero?”.
Parole che invitano ad assumere un ruolo attivo, responsabile, che non si limitino a raccontare i fatti, ma che sappiano interpretare la verità con una visione di speranza, per costruire una società più giusta e inclusiva. La comunicazione non deve essere univoca, ma un momento di dialogo, dobbiamo uscire da noi stessi per incontrare l’altro, ascoltarlo: abbiamo una forte responsabilità. Mi porto a casa tante suggestioni emerse in quella sede (ho ritrovato la parola empatia, da me scelta come ispirazionale per il 2025) e al corso di formazione sul tema “Il giornalismo a servizio della democrazia.
Tematiche che ogni giorno vogliamo portare nel nostro lavoro, per una dimensione più umana della nostra professione: mi è parso di cogliere che i germogli per fare meglio siano seminati, per andare nell’unica direzione possibile, quella della verità interiore.
Barbara Valla - ufficio stampa e comunicazione in ambito turistico, food e cultura
Il Giubileo della Comunicazione è stato un sussulto di gioia ma soprattutto uno scossone allo stomaco. Le parole del Santo Padre, pronunciate a noi giornalisti con estrema franchezza, mi hanno provocato una fortissima emozione per l’efficacia con cui mi sono arrivate. “Tu scrivi verità Ma tu sei vero?” ci ha detto Papa Francesco.
All’inizio del 2025 come giornalista del Constructive Network ho affidato ad un video di pochi secondi la mia parola “costruttiva” per il 2025. Io ho scelto la parola autenticità.
A questo ho pensato nell’aula Nervi, mentre il sole attraversava le vetrate colorate posta sulle porte d’ingresso. Ho pensato a quanto voglio essere vera nella mia narrazione perché come dice un vecchio adagio “la verità trionfa sempre” e noi abbiamo proprio bisogno di una comunicazione che trionfi sulle menzogne, di una comunicazione che prevalga sul bello, che abbia risposte edificanti e soluzioni luminose.
Anna Giammetta - giornalista freelance esperta di cinema e comunicazione sociale
Riscoprire il gusto di camminare insieme per costruire la Speranza, mettendoci in ascolto e al servizio delle persone e delle storie che raccontiamo. Essere testimoni e promotori di una cultura della cura.
Questo è stato il mio Giubileo dei Comunicatori con il Constructive Network e Ucsi (Unione cattolica della stampa italiana). Con grande emozione, sono tornata dove tutto è cominciato, vent'anni fa: a Piazza San Pietro, a raccontare di persona la malattia e la morte di Giovanni Paolo II. E, come in un cerchio che si chiude, ho sentito di aver compiuto le scelte giuste, di essere nel posto giusto.
Il Giubileo è stata un'esperienza che ha ridestato in me la responsabilità personale e collettiva verso il prossimo di chi fa informazione. Nello scegliere da che parte stare, senza cavalcare il male, anche quando c'è. Nel recuperare la missione di essere narratori di speranza. Nel dire non solo la verità, ma anche nell'essere veri. Nell'aprire occhi e cuore, che mai potranno essere sostituiti da una macchina. Nell'usare, quando serve, una sana provocazione. Queste alcune delle suggestioni colte, ascoltando Papa Francesco e i vari interventi di quei giorni.
Ho ritrovato le parole del giornalista polacco Ryszard Kapuściński: "È sbagliato scrivere di qualcuno senza averne condiviso almeno un po' della vita". Una frase che racchiude, per me, lo spirito del nostro mestiere: relazione, costruzione, cura, autenticità, empatia, ascolto, approfondimento.
Lo stesso spirito che, vent'anni fa, mi ha spinto ad avventurarmi in questo percorso e che oggi continuo a coltivare, grazie al nostro network.
Vanessa Postacchini - ufficio stampa e pr settore BenEssere e Sociale
Grazie per il tuo tempo
Ti rinnoviamo l’appuntamento alla newsletter del 3 marzo.
Grazie per l’attenzione, alla prossima e…#beconstructive!
Corrado e Lucia
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