Buoni pensieri, buone parole, buone azioni
Alla scoperta della Carta Etica del Giornalismo Costruttivo
Ciao!
Speriamo, come sempre, di trovarti in un buon momento. La Pasqua è passata e il ponte ha permesso un po’ di allentare la tensione dal quotidiano.
Eccoci qui, dunque, con la spinta giusta per cominciare questo mese di aprile in modo costruttivo. Ed iniziamo a farlo con i principali aggiornamenti da News48, il magazine ufficiale del Constructive Network, prima di parlare del tema di questa newsletter, uno dei più impegnativi sia per chi fa informazione che per chi la recepisce: l’etica.
Pills
Cosa resta oggi dell’8 marzo? Spesso ce lo chiediamo. Mariangela Campo è entrata in profondità nell’argomento, senza retorica, in una bella intervista alla giornalista del Corriere della Sera Elisa Messina - https://news48.it/8-marzo-festa-della-donna-diritti/;
Famiglie omogenitoriali in Italia: la stessa Mariangela ha intervistato anche Martina Pennisi, anch’ella giornalista del Corriere della Sera, sulla situazione attuale e le prospettive future - https://news48.it/famiglie-omogenitoriali-italia/;
C’erano una volta le edicole… ce ne parla Isa Grassano in questo bellissimo articolo - https://news48.it/edicola-la-storia-continua/.
Comunica con etica, ascolta con etica
La Carta Etica del Giornalismo Costruttivo fa riferimento ai 5 modelli di etica della comunicazione identificati dalla filosofia:
Il primo modello verte sull’esistenza di una specifica natura comunicativa dell’uomo. Se si assume che la natura dell’uomo sia fondamentalmente buona, si può definire “buono” ogni atto comunicativo che si conformi a questa essenza dell’essere umano. Il giornalismo costruttivo parte dall’assunto che la natura dell’uomo sia fondamentalmente buona, cioè attiva, propositiva, motivante;
Il secondo modello fa riferimento al principio del dialogo. Secondo questo paradigma, comunicare bene significa dialogare, ossia aprirsi all’ascolto delle ragioni dell’altro, considerarlo un soggetto capace di parola e di pensiero e mostrare l’intenzione di giungere a un accordo con lui. Il giornalismo costruttivo ritiene che l’informazione debba essere basata sul principio del dialogo, cioè la capacità di entrare in empatia con i lettori;
Il terzo modello di etica della comunicazione si concentra sull’audience e il contesto. Per questo modello, una buona comunicazione corrisponde all’andare incontro all’interlocutore, nel senso di conformarsi alle sue esigenze, e alle peculiari condizioni della circostanza comunicativa in cui ci si trova a operare. Il giornalismo costruttivo pone una grande cura al contesto interno della notizia e a quello esterno di ricezione, cioè la volontà di non tradire l’insieme di relazioni in cui il fatto è inserito né i destinatari della notizia;
Il quarto modello di etica della comunicazione è imperniato sul concetto di utile, un utile sociale e non individuale. Il giornalismo costruttivo pensa che l’informazione debba essere basata sul principio dell’utile, inteso come l’interesse della comunità dei lettori, spettatori, ascoltatori o utenti della rete, non quello di editori e giornalisti;
Il quinto modello riassume in sé tutti gli altri e assume l’esistenza di una comunità della comunicazione di cui tutti facciamo parte. Il giornalismo costruttivo si rivolge alla comunità reale, facendo appello alla comunità ideale della comunicazione, ispirando quindi alle buone regole che la caratterizzano. Di conseguenza, il giornalista costruttivo fornisce una notizia chiara, esatta, comprensibile, attendibile, equa, ragionata e argomentativa, tesa ad articolare e risolvere i problemi che emergono in seno alla società. Inoltre, si sente solidale con i propri interlocutori, nella comune ricerca di soluzioni, e si apre a un costante e umile confronto con loro.
La partita quindi si gioca sul rapporto con gli interlocutori e la comunità a cui si comunica. Cosa succede quando si diffonde una comunicazione tossica, più attenta a suscitare clamore immediato che non a costruire comunità più forti?
Succede che si innesca un circolo vizioso: il comunicatore intossica il pubblico, che domanderà più contenuti tossici, sollecitando il comunicatore a continuare con la comunicazione tossica.
Di questi rischi e di come porre rimedio (o meglio ancora, prevenirli) ci parla Mariagrazia Villa, Presidente del Comitato Etico del Constructive Network e redattrice della versione definitiva della Carta Etica del Giornalismo Costruttivo.
A lei la parola!
Costruiamo insieme
Come avevamo detto un po’ di tempo fa, è in corso una collaborazione tra il Constructive Network e EconomiaCircolare.com. A questo proposito vorremmo consigliarti uno degli articoli scritti in collaborazione da questi due enti. È del 2022 ma riguarda un tema ancora oggi strettamente attuale: la sostenibilità ambientale della nostra alimentazione - https://economiacircolare.com/dieta-sostenibile-salvare-il-pianeta/
Continua anche la collaborazione con RVS, la web radio del gruppo HopeMedia. Lo scorso 27 febbraio è stata la fondatrice del Constructive Network, Assunta Corbo, a presentarsi al microfono per parlare dell'articolo di Antonella Ferro sul co-housing come modello sociale di aiuto alla comunità.
Il giornalismo costruttivo sbarca anche su RTL! Ai microfoni di 102.5, lo scorso 9 marzo, Francesca Ghezzani ha potuto raccontare il tipo di lavoro che facciamo e il tipo di giornalismo che vogliamo portare avanti. Umano, empatico, vitale.
Grazie per il tuo tempo
Ti rinnoviamo l’appuntamento alla newsletter del 6 maggio. Grazie per l’attenzione, alla prossima e…#beconstructive!
Corrado e Lucia
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